Saluto
Riccardo Pratesi
Autorità, cari amici,
sono lieto di portarVi il saluto del Circolo Rosselli e, a nome di Piero
Manetti, quello della Fondazione Rosselli.
Ringrazio tutte le personalità che hanno voluto accettare il nostro
invito, tutti Voi che siete intervenuti così numerosi, e le molte
persone che hanno collaborato per la buona riuscita di questa manifestazione.
E' questo un momento assai importante e particolarmente delicato per
l'Università e il Sistema Ricerca italiani. Il processo d'integrazione
europea che l'Italia ha avviato pone con urgenza molti e difficili obiettivi
per l'Università e il Sistema Ricerca. Per l'Università c'è
in atto un progetto di riforma per l'autonomia didattica, che punta al
miglioramento qualitativo dell'istruzione universitaria e delle condizioni
complessive di funzionamento dell'università italiana e all'armonizzazione
con quelle europee.
Cito qui subito il cruciale problema del reclutamento di nuove risorse
umane, che dev'essere guidato con tempestività e serietà
in modo da far fronte al massiccio esodo per invecchiamento previsto nella
prima decade del prossimo millennio, e l'introduzione dei contratti di
ricerca, strumento certamente innovativo e importante per la flessibilità
che permette nel rapporto di lavoro, ma che dev'essere gestito con rigorosi
criteri di selezione per evitare che, sotto la prevedibile spinta di questa
nuova categoria, il ricambio universitario non avvenga con la migliore
qualificazione possibile.
Anche gli Enti Pubblici di Ricerca sono attualmente oggetto di provvedimenti
di riordinamento. Tra questi, in particolare, si trova il Consiglio Nazionale
delle Ricerche (CNR), l'ente di ricerca pubblica più importante
in Italia, che ha sostenuto fino a tempi recenti la ricerca pubblica e
universitaria italiana, garantendone la competitività internazionale,
e che svolge tuttora, con la propria rete di organi e l'azione di agenzia,
un ruolo fondamentale nella ricerca e nella gestione dei grandi progetti
nazionali e internazionali.
Riforme e riordinamenti sono passi essenziali per il progresso scientifico
- economico italiano, ma vanno effettuati con riferimento al più
ampio ambito europeo. Scopo di questa giornata di studio è l'analisi
comparata delle politiche di ricerca e di insegnamento italiani e degli
altri stati europei, e la valutazione critica delle azioni di riforma e
di riordino in atto, con l'obiettivo di contribuire ad introdurre elementi
di miglioramento e/o di riflessione. Questa manifestazione si collega a
quella analoga attuata dal Circolo Rosselli sul "Riordino del Sistema
Ricerca per lo sviluppo del Paese", tenutasi a Firenze il 13 gennaio
1996, alla cui promozione partecipò con grande stimolo Luigi Amaducci,
scienziato di grande fama internazionale, alla continuità della
cui opera nel campo della politica della ricerca questa giornata è
dedicata.
Il Circolo Rosselli, di cui Luigi Amaducci è stato socio prestigioso,
e collaboratore attivo alla redazione dei Quaderni, e l'Università
di Firenze, in cui ha operato con tanta dedizione e entusiasmo, desiderano
impegnare quanti parteciperanno a questa giornata a un serio, approfondito
e critico dibattito sullo stato della ricerca italiana e europea per trovare
spunti concreti per il suo progresso, onorando così il ricordo di
Luigi Amaducci.
Vado con emozione e piacere Maria Pia Amaducci e i suoi figli, che mi sono
stati molto vicini, in particolare Giulia, durante la preparazione di questa
giornata. A loro tutti va un commosso saluto e un affettuoso ringraziamento.
Ho consociuto Luigi Amaducci in molte delle sue numerosi vesti,
e ho potuto apprezzarne le grandi doti umane di medico e di scienziato,
di politico della ricerca, di manager di grandi progetti, di persona
profondamente interessata ai problemi delle società e della cultura.
Il suo rimarrà un esempio importante, e il nostro impegno sarà
quello di continuarne l'opera mantenendo così viva tra noi la sua
presenza.