Piero Calamandrei (1889 - 1956) fu un grande maestro di diritto. La sua materia di specifico insegnamento era il diritto processuale civile. Ma i suoi interventi nel diritto costituzionale furono numerosi e di alto livello.

Egli esercitò e con grande abilità la professione di avvocato e fu per molti anni membro del Consiglio nazionale forense. Fra gli scritti di varia umanità, ricordo qui L'elogio dei giudici scritto da un avvocato, che uscì in prima edizione nel 1935; le edizioni successive giungono fino al 1954.

Il tema è quello del rapporto difficile fra giudici e avvocati. L'indipendenza dei giudici, egli scrive, è un duro privilegio, che impone, a chi ne gode, il coraggio di restare solo con se stesso, a tu per tu, senza nascondersi dietro il comodo schermo dell'ordine superiore. La concezione di Piero Calamandrei in punto di giustizia fu definita in poche righe essenziali Il segreto della giustizia sta in una sempre maggiore umanità ed in una sempre maggiore vicinanza umana fra avvocati e giudici nella lotta comune contro il dolore: infatti, il processo, e non solo quello penale, di per sé é una pena, che giudici ed avvocati debbono abbreviare rendendo giustizia.

Paolo Barile, Professore Emerito dell'Università degli Studi di Firenze


Created: 24/05/1999 - Last Update 24/05/1999